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euRobotics Week: un evento in diretta

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Giovedì 1 dicembre 2011
si è svolto l’evento programmato per euRobotics Week, la settimana europea della robotica, organizzato da ‘La Casa degli Insegnanti’ e dalla Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo.
L’evento si intitolava ‘Robot e didattica’ e consisteva in due attività distinte, una visita al centro e una tavola rotonda su Skype. Nelle due ore previste infatti i partecipanti, un gruppo di insegnanti e genitori con i rispettivi figli di età compresa fra i 4 e i 15 anni, in primo luogo hanno visitato i laboratori del centro guidati dalla dott.ssa De Bortoli e da un tutor, cioè uno dei giovani che accompagnano le classi nella visita e li guidano nelle attività laboratoriali che si svolgono durante il percorso. Successivamente, mentre gli adulti assistevano alla tavola rotonda su Skype, i bambini hanno potuto giocare con i kit robotici e costruire alcuni robotini.

Durante la breve visita ai laboratori sui sensi e sulla misura sia i bambini che gli adulti si sono divertiti a maneggiare i dispositivi pensati appositamente per far comprendere concetti scientifici, anche abbastanza complessi, ma che, utilizzando le mani e la mente, sono diventati quasi intuitivi e, grazie ad un approccio ludico, accessibili alle diverse età degli utenti. L’apertura del centro era del tutto straordinaria perché solitamente è aperto solo per le classi che si prenotano tramite il sito http://www.laboratoriocuriosita.it/.

La tavola rotonda su Skype ha visto la partecipazione di quattro insegnanti dei diversi ordini di scuola (infanzia, primaria e secondaria di I grado), gli insegnanti della primaria portavano esperienze realizzate con tutte le classi, dalla prima alla quinta. Sono tutte insegnanti che, come me, operano nell’ambito della robotica da diversi anni e tutte abbiamo in comune l’affiliazione con Scuola di Robotica (http://www.scuoladirobotica.eu/) che ci ha fatte conoscere e collaborare, nonostante la distanza delle nostre sedi.

Ma veniamo ai protagonisti dell’evento robotico.

Paola Sgaravatto del primo circolo di Pinerolo ha presentato la sua esperienza di quest’anno con il kit WeDo che riguarda la realizzazione, a partire da una storia, di una serie di animali, animati con i motori e i sensori di cui è dotato il kit. I modellini originali del kit sono stati modificati dai bambini per adattarli alle loro storie e, così facendo, hanno imparato molte cose in più su come si costruisce con i mattoncini e su come si programma un robot. Image may be NSFW.
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Italiano, matematica e scienze sono andate a braccetto e la robotica è diventato anche un modo nuovo per imparare a leggere e scrivere nella sua classe prima, grazie anche alla collaborazione con la collega dell’area linguistica Anna Avataneo. L’attività di Paola è molto ricca e merita di essere seguita anche tramite la documentazione che si trova sul wiki della scuola, aggiornato quasi in tempo reale (http://81.118.12.33/circolo/?page_name=progetto_robotica). Da questa pagina si accede a tutta la documentazione delle attività volte nel circolo fin dalle loro origini nel 2001.

Tullia Urschitz da Fumane (Verona) ci ha illustrato il suo uso della LIM per le attività di robotica e in particolare la funzione di videoconferenza che le ha consentito di realizzare collegamenti con i partner stranieri dei progetti europei in cui la sua scuola è inserita (Bulgaria e Turchia) e di partecipare ad un particolare evento organizzato da Greenlightforgirls in collaborazione con l’ESA http://www.greenlightforgirls.org/ durante il quale i ragazzi hanno lavorato in collegamento con Bruxelles http://youtu.be/kNe1YWLR-Fk.Image may be NSFW.
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Il fatto di avere un argomento comune di cui parlare, mediato da un oggetto concreto, il robot da costruire e programmare, ha fatto sì che anche nell’uso della lingua straniera si raggiungessero buoni risultati, proprio per la necessità di comunicare con allievi di altri stati usando l’inglese. La LIM si è rivelata un ottimo strumento anche per condividere conoscenza in classe perché, come abbiamo potuto vedere, attraverso di essa ogni allievo interagisce con i compagni e con l’insegnante a partire da immagini, filmati, materiali di ogni genere che diventano immediatamente disponibili e visibili da tutti. I percorsi che si stanno facendo nell’IC Lorenzi di Fumane sulla robotica sono disponibili su http://www.fumanescuola.it/robotica

Donatella Marro da Cuneo aveva radunato nella sua classe genitori, insegnanti e bambini e sono stati proprio loro i protagonisti perché si erano preparati ad esporre la loro recente esperienza con i robot. I presenti hanno potuto ammirare foto e filmati relativi alle loro attività e agli eventi organizzati sul territorio per la settimana delle robotica e la quasi concomitante ‘Festa Lego’. L’uso di Skype per comunicare con questa scuola è ormai diventata una consuetudine. Image may be NSFW.
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Lo scorso anno, infatti, una parte del progetto è stato realizzato grazie proprio a questi contatti a distanza con me, che fungevo da esperta e li aiutavo a mettere a fuoco i problemi, soprattutto relativamente alla programmazione e ai contenuti matematici della loro esperienza. Gli allievi della scuola primaria del primo circolo di Cuneo sono diventati molto bravi anche nella robotica creativa: hanno costruito robot con i più svariati materiali di recupero e li hanno fatti diventare protagonisti di tante storie. Alcune immagini delle loro attività sono visibili sul sito del Progetto Roberta http://roberta.isii.it/?cat=56.

Anche Linda Giannini, della scuola dell’infanzia di Latina, che non ha potuto partecipare direttamente, cosi’ come era previsto dal programma, era comunque presente con le foto dei suoi piccoli allievi e molti materiali di riferimento sul progetto Pinocchio 2.0 che sta portando avanti da diversi anni nella sua scuola, con un instancabile lavoro di documentazione, ed è diventato ora anche un frequentatissimo gruppo su Facebook (http://www.facebook.com/groups/139204519436108/). Come si legge sul sito ‘il progetto Pinocchio 2.0, avviato nel 2002 e tutt’ora attivo, simboleggia la realizzazione delle idee, dei sogni, delle aspirazioni, dei desideri di grandi e piccini.Image may be NSFW.
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Pinocchio rappresenta quindi qualsiasi oggetto o soggetto che viene creato e/o condiviso -in presenza o grazie alla rete- da diversi soggetti (oltre 1000 in ospedale e non, italiani e stranieri) tra cui bambini delle scuole dell’infanzia, primarie, adolescenti del primo e del secondo ciclo, docenti, genitori, nonni, tirocinanti, universitari ed esperti; i quali assumono il ruolo di “Geppetto” poiché realizzano concretamente, da soli e/o in forma collaborativa, una idea, un manufatto artistico, un racconto, un disegno, un video, un robot avvalendosi sia di materiale di riciclo che delle potenzialità offerte dal web 2.0 e dall’open source.’ Questo è molto in linea con la nostra giornata in cui insegnanti, bambini e genitori si sono ritrovati insieme, non solo per giocare, ma anche per capire il significato profondo di questo gioco.

I presenti potevano interagire con gli insegnanti e porre domande. Anche se il dibattito non si è potuto protrarre molto, sono comunque emersi alcuni spunti di riflessione che meriterebbero di essere approfonditi; ad esempio l’uso della robotica in situazioni di difficoltà di apprendimento o in presenza di handicap fisici, l’uso di kit robotici diversi dal Lego e così via. Uno dei genitori presenti si chiedeva perché essendo un’attività così accattivante per i ragazzi, ma anche molto collegata con le attività curricolari, non ci sia una diffusione maggiore nelle scuole, soprattutto in una città come Torino. Tullia Urschitz ha detto che i genitori possono assumere un ruolo di stimolo nei confronti della scuola e supportare le iniziative che vanno in questo senso. Nella sua scuola anche i risultati positivi raggiunti nelle Prove Invalsi hanno dato motivazioni per procedere in questa direzione e quindi allargare l’esperienza. Inoltre ha sottolineato come sia importante collaborare e imparare gli uni dagli altri e quindi anche brevi momenti di scambio e di informazione, come quello odierno, di cui tutti i presenti, reali e virtuali, sono stati protagonisti, sono significativi perché mettono dei semi che poi con il tempo possono produrre dei risultati.

Il collegamento tra robotica e discipline curricolari è uno dei punti di forza di tutte le scuole rappresentate e tutte e tre le insegnanti hanno fatto esempi molto concreti di come si possa agire per far diventare l’ora di robotica un’ora di italiano, di matematica, di scienze, di informatica, di immagine.

Il contatto avviato con questa tavola rotonda si è rivelato molto produttivo per far conoscere ai genitori e agli insegnanti presenti le possibilità offerte dalla robotica educativa. I genitori, vista la difficoltà che hanno le istituzioni a supportare la diffusione della robotica, ci hanno chiesto, in questa sede ma anche già prima in altre occasioni, di organizzare momenti di laboratorio per i loro figli al di fuori dell’orario scolastico. Questa è una linea di azione che la Casa degli Insegnanti ha fatto sua e prossimamente intraprenderà in modo articolato, elaborando una proposta diretta anche a questo tipo di utenza.

Questo evento è stato un bel momento di scambio e di riflessione comune e così alla fine ci siamo detti: perché non farlo diventare un’abitudine? Prossimamente… si vedrà…

Tutti i materiali di questo evento sono liberamente scaricabili da questo sito alla pagina http://www.lacasadegliinsegnanti.it/PORTALE/?p=1854. Su questo stesso sito prossimamente sarà anche disponibile in podcast la registrazione della tavola rotonda.

Donatella Merlo
Coordinatrice della Stanza delle Nuove Tecnologie


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